Ero nelle Marche, in quell’estate del 2021 che ci ha confuso molto, come tutto questo periodo incero, insicuro, instabile.
Ricevo una mail dal mio Maestro Jayadev, nella quale ci invitava a partecipare ad un programma intitolato “Vivi Ananda”.
Non lo so se ti è mai successo, ma a me capita di tanto in tanto di agire senza pensare ne ai pro, ne ai contro, ed proprio così che mi sono iscritta.
Senza riflettere sul fatto di avere tempo o soldi a disposizione, scrivo immediatamente a Mahiya per ricevere informazioni, anche se il mio intento era, al di la di tutto, di fare quell’esperienza.
Spesso siamo indecisi, o meglio, la testa ci mette nella difficoltà di dover valutare pro o contro nel fare o meno un’esperienza, ma se ci affidiamo al cuore e all’anima, non esisterà mai incertezza, e così è stato per me, anche in quell’occasione.
Non avevo nulla di quello che poteva servire come: tenda e attrezzatura varia per il campeggio, era già un mese che viaggiavo nel centro Italia e non avevo previsto di stare per due settimane ad Ananda in tenda.
Ma quando le cose sono giuste per noi, l’Universo si muove e fa in modo di darci tutto quello di cui abbiamo bisogno e cosi è stato.
Già nel giro di due ore, avevo un’amica che viveva da quelle parti, disposta a darmi tutto quello di cui necessitavo.
Erano anni che non dormivo in una tenda, nell’ultima settimana ero stata in campeggio dalla mia amica, ma in una comoda roulotte, il che poteva essere un preparativo a quella nuova avventura, e poi l’idea di vivere a stretto contatto con la natura mi entusiasmava, alla fine non siamo nati per stare in comode camere da letto, ma siamo stati creati per essere ricoperti di stelle, avvolti dall’erba e abbracciati dagli alberi.
Quando sono arrivata, in quella calda giornata di luglio, mi sono sentita subito al posto giusto, nel momento giusto.
Non importava se erano anni che andavo ad Ananda, perché sempre la mia permanenza era stata come ospite, mentre ora ero dall’altra parte del palcoscenico, un’avventura tutta diversa.
Mi sono sentita subito tra amici, accompagnata dalla leggerezza dell’anima, dallo scherzo e da quello che non manca mai ad Ananda e che mi ha insegnato in tutti questi anni: la gioia.
Le giornate iniziavano presto, con il canto, la musica, il suono delle zip delle tende che si aprivano, ed insieme ad esse quello squarcio che si spalancava su quelle colline che hanno cambiato per sempre la mia vita, dal primo momento che sono giunta la nel lontano 2013.
C’era la possibilità di fare la doccia nel bagno di terre di luce, ma io preferivo farla all’aperto perché tanto mi ricordava i miei viaggi in oriente, non più fattibili in questi due ultimi anni.
Esercizi di ricarica, meditazione, una buona e sana colazione con la vista su quello spazio infinito e poi, dopo l’interruzione del silenzio con un’ispirazione del Guru, la giornata aveva inizio.
Ogni giorno una scoperta, ogni giorno ho imparato qualche cosa di nuovo come ad esempio: raccogliere l’insalata, tagliare la lavanda, cucinare il sushi vegano, tagliare i rami degli alberi, imbiancare, montare un sedile per un wc, pulire le barbabietole.
Mi sentivo una cellula dentro un corpo enorme chiamato Ananda, guidato non dalle singole anime che la vivono, se non dalla presenza del Guru vivo nel cuore di ognuno.
Tutto in qualche modo fluisce, cresce, prospera senza la percezione che sia una personalità singola o individui specifici a guidare la comunità, se non la magia dei Maestri e di Dio.
Non mi sono mai mancate comodità specifiche, neanche quando nel giorno di riposo invece che dormire visitavamo posti nuovi e facevamo avventure nei fiumi, nella natura, ci perdevamo nei paesaggi di Dio in compagnie di Anime amiche e splendide.
Questa è stata un’esperienza che mi ha permesso di conoscermi ancora di più, di scoprire i lati belli del mio carattere e del mio spirito di comunità e amicizia, considerando che sono sempre molto autocritica, e poi diciamo la verità, ci sono situazioni che tirano fuori il peggio di noi e altre il meglio, ecco, Vivi Ananda vuol dire vivere l’Ananda che è in noi.
Mi ha permesso di stringere amicizie indelebili, imparare a fare cose nuove e di instaurare ancora di più una profonda relazione con Dio e la Madre Divina, che è tutto ciò che serve veramente nella vita.
Mi ha permesso di esplorare le differenze di ognuno che poi diventano Uno e l’Uno che diventa molti.
Spesso facciamo delle vacanze che ci fanno perdere ancora più energie e la direzione nei nostri sentieri, mentre un viaggio interiore come questo ci porta al centro di chi siamo veramente.
Stiamo vivendo tempi inceri, paure immense, non sappiamo come sarà il domani e per me poter avere un contatto profondo con la comunità di Ananda, avere l’amicizia sincera con le anime che la vivono è la più grande benedizioni e fortuna che possa ricevere.
Mi sento fortunata perché Dio mi ha permesso di stare in contatto con Lui grazie al mio Guru, e grazie a tutti i suoi Gurubai.
So che non posso più perdermi in questa vita, anche se arriveranno burrasche, catastrofi interiori ed esteriori, perché ora Ananda è dentro di me, è quello spazio di cui parlava Swami Kriyananda, che possiamo riconoscere come comunità, ma che una volta risvegliato in noi, possiamo riportare quella gioia ovunque: in città, al lavoro, nella famiglia e anche nei problemi che la vita ci offre.
Spero e mi auguro che tutti prima o poi possano sentirsi come mi sono sentita io in quelle due settimane: benedetta, amata, protetta e parte di quel progetto perfetto e magnifico che chiamiamo Vita: Vivi Ananda sempre…
Grazie alle anime meravigliose che hanno guidato quel viaggio con la loro allegria, dolcezza, leggerezza ma allo stesso tempo immensa profondità: Arudra, Mahiya, Bhakti, Gopala, Namasya.
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With Love
Radhika Ivanka