Luglio di solito è un mese in cui viaggio, la mia piccola scuola di yoga chiude, ed io mi dedico a trascorrere del tempo in paesi stranieri.
Come ben sappiamo questo anno non c’è stata data la possibilità di muoverci troppo, così poche settimane fa una mia cara amica mi dice: “Vado a fare un Panchakarma a Corinaldo, vieni?”
Io non sapevo neanche dove stava Corinaldo, ma la mia pancia mi ha detto subito “Si vai!”
Mi sono presa comunque, qualche giorno di tempo per decidere e poi ho prenotato.

L’esperienza del Panchakarma è qualche cosa che ho fatto in india più di dieci anni fa, mi ricordavo qualche cosa di molto forte e trasformante, ma non tanto quanto, quello che ho vissuto nell’Ashram Joytinat.

Spesso pensiamo di dover andare molto lontano per dover trovare o fare esperienza catartiche, ma a Corinaldo c’è, a mio avviso, uno dei Maestri più grandi, sapienti, saggi e realizzati che abbia mai incontrato.
La sapienza di Swami Joythimayananda la si percepisce nei suoi occhi, dalle sue mani, dalle sue parole.

Non voglio raccontare molto di quello che si fa in questi giorni, perché credo che si arrivi in questo posto, a fare quello che si fa, quando si è pronti, quando si è sinceramente in cerca di trasformazione e verità.

Swami, non è un Maestro che ti “condisce la pillolina” per fartela piacere o adotta strategie per far digerire meglio, a noi occidentali, ormai diseducati alla vita, questa tradizione millenaria;
ti devi semplicemente affidare alle sue mani, al suo sapere infinito e saggio, accettare il processo di quello che sarà o di quello che non sarà, senza aspettative o prese di posizioni.
Quando si è qui si è come bambini nelle mani del nonno saggio e sapiente, nelle mani di uno sciamano, di un alchimista, di un mago.

Tutto in questa settimana è un rito sacro: il cibo, la pratica, i mantra, i rituali, la puja, le persone che incontri, tutto sembra in perfetta armonia con il progetto dell’anima.
Tutto serve in questa settimana a ripulirsi da tutto ciò che ostacola, blocca e danneggia il nostro Sé più elevato, affinché possa risplendere nella sua più totale globalità.

Le mie prime esperienze yogiche sono state con Maestri indiani, di vecchio stampo, mi piace definirli così, quelli che la mattina ci si sveglia alle 4 per la pratica e si sta in piedi fino alle nove, quelli che come karma yoga ti fanno fare anche i lavori più umili, per alleggerire l’ego, sono stata benedetta perché ho sempre incontrato veri maestri, severi e rispettosi della disciplina, ma allo stesso tempo dolci e amorevoli come una madre.
Swami Joythimayananda per me, rispetta quelle caratteristiche che ti fanno sentire seguito da un vero Maestro.

In questo mondo confuso, anche sulle pratiche spirituali, è stato per me un onore ed una gioia poter vedere che, a Corinaldo, vive una realtà vera, sincera, autentica, armonica, di cui tutti dovrebbero beneficiare, il mondo ha bisogno di posti e Maestri così.

L’uomo pensa sempre di poter adattare tutto a sé: il mondo, la terra, la vita, la salute, addirittura anche le discipline antiche quanto lui, come lo Yoga.
Invece no, Swami me l’’ha ricordato: non è la vita a doversi modellare a noi, siamo noi che dobbiamo fluire con essa, con i suoi ritmi, rispettandoli, accompagnandoli, sostenendoli.
Mantenere il nostro corpo forte e sano è un atto sacro, supportare la sua naturale bellezza e le sue spontanee necessità è nostro dovere, non un nostro piacere.

Io che amo la vita e la mondanità ho ricevuto enorme beneficio nel sentirmi spesso dire da Swami “Bisogna adempiere ai nostri doveri, non hai piacere, i piaceri si scelgono, i doveri no”.
In un mondo che ostenta al piacere, all’apparenza, alla superficialità in ogni aspetto della vita: nelle relazioni, nel lavoro, nella spiritualità, incontrare e praticare con chi ancora conosce e conserva questo sapere millenario è una benedizione.

Perché diciamoci la verità, anche il mondo dello yoga, ad oggi, è un vero caos in occidente, assistiamo a pratiche che ormai si allontano anni luce da quello che l’antico Patanjali insegnava, alle volte, sembra essere diventato un appagamento dei sensi, che è proprio il contrario di quello che dovrebbe essere.

Ogni cosa è perfetta nell’Universo, Dio ha creato le stelle, le galassie, il sole, la luna, la terra, ha creato noi e noi abbiamo il dovere di seguire i suoi ritmi per adempiere ai nostri doveri, ognuno i suoi, e come si possono ritrovare se non iniziando a mantenere un corpo sano, integro, rispettandolo, santificandolo, conoscendo le sue antiche leggi?

Nel mondo di oggi, ogni mese c’è una dieta nuova, un nuovo “superfood” un metodo “innovativo” per rimanere sani e giovani, ma ci dimentichiamo che il corpo umano esiste da migliaia di anni e il suo funzionamento è sempre l’ho stesso, non sarebbe meglio forse affidarsi a quelle pratiche che esistono proprio da quando esiste l’uomo?

Alla viglia della fine del Panchakarma, che coincideva con la vigilia del mio compleanno, abbiamo fatto una Puja, bruciando, non solo tutto quello che dal corpo abbiamo lasciato andare, ma anche e soprattutto quegli attaccamenti mentali, emotivi, alla quale forse per anni ci siamo attaccati così tanto da farli diventare tossine nel corpo, senza mai scordarci, che mente, emozioni e anima non sono dissociate dalla macchina biologica.

La mattina del mio compleanno, mi sono svegliata alle 5, come dovrebbe essere ogni giorno seguendo la dinacharya (routine giornaliera), sono andata a meditare nella grotta e così è iniziato il mio primo giorno di questo nuovo anno solare.
Ricevere gli auguri di Swami Joythimayananda è stata la benedizione più grande e ne sono immensamente grata.

SCOPRI I MIEI LIBRI

Non tutti dovrebbero fare il Panchakama, perché bisogna essere pronti e volenterosi di trasformazione, verità, integrità, lasciando andare tutte quelle parti di noi che ci tengono in una dimensione vecchia, ermetica, superficiale e soprattutto volenterosi di prenderci la responsabilità di noi stessi, del nostro corpo, del nostro destino.

Grazie Swami, la tua saggezza, la tua sapienza, il tuo amore, mi hanno riempito l’anima, non potevo ricevere regalo migliore in questo pazzo 2020, sapere che esistono realtà come la tua mi da enorme e grande fiducia.

Radhika Ivanka
Madre Terra, 22 Luglio 2020