Io amo le serie tv da adolescenti, sarà che dentro mi sento quell’età, sarà che se dovessi tornare indietro mi catapulterei in quegli anni, sarà che amo vedere i teenager con in mano il mondo ma allo stesso tempo infiniti dubbi e paure, se solo non esistessero gli adulti…

Ad ogni modo quel momento serale mi riporta a sognare: i primi amori, le prime esperienze di ogni tipo, le scelte scolastiche, lavorative, amo la leggerezza, la spensieratezza ma allo stesso tempo le profonde inquietudini di quegli anni.

Di recente sono incappata in una serie tv americana, the bold type.

Anche se i protagonisti hanno un età che si aggira intorno ai 25 anni, è chiaro che il target d’odiens è la fascia dei più giovani, perché è ovvio che si viene ispirati dai più grandi e l’adolescenza alle volte finisce anche più in là dell’età prevista.

Ebbene, nonostante la serie mi diverta molto, allo stesso tempo mi lascia al quanto perplessa sul modello che un America perbenista, moralista e liberale voglia lasciare alle nuove generazioni.

Le ragazze protagoniste, ovviamente una più bella dell’altra, perfette fisicamente, nel trucco, nelle acconciature e nell’abbigliamento, lavorano per una rivista di successo nella New York del upper side, e per quanto si vendano come femministe all’avanguardia, il loro messaggio non mi è del tutto chiaro, promuovono le diversità, ma allo stesso tempo loro rientrano in quei canoni di bellezza da manuale sociale attuale.

La bionda del trio, che vuole diventare una stylist di successo, si sposa con il dirigente più bello, ricco e bravo della compagnia proprietaria della rivista; la mora promettente giornalista di successo, essendo che la madre è morta di tumore al seno, decide di fare una completa mastectomia alla Angelina Jolie; e la ragazza semi afro-americana, scopre di essere lesbica, ma poi ogni tanto è anche bisex e utilizza peni finti per avere dei rapporti particolari etero con i ragazzi.

Il tutto è contornato da party, vita mondana come se non ci fosse un domani, alcool che appare in ogni scena come medicina per qualsiasi problema e male che a quelle tre “poverette” si possa presentare.

Ebbene, io ho 43 anni e riesco ad osservare questa serie tv con occhio critico, ma mi chiedo, se avessi visto la stessa serie all’età di 15,16, 20 anni, quanto mi avrebbe influenzata?

Anche io forse avrei voluto uscire tutte le sere per sbronzarmi nei locali più cool, desiderato di finire a letto con chiunque capiti, perché è questo quello che si promuove nella serie “fai sesso con chi, come, quando e quanto vuoi”.
Oppure mi sarebbe venuta la fisima di verificare se nel mio albero genealogico ci fosse stata una predisposizione genetica ad una malattia, così da curarmi prima ancora che essa si possa presentare.
Oppure ambivo al riccone della società alla quale avrei mirato diventarne il capo?

Forse avrei iniziato ad avere dubbi sulla mia sessualità: “sono etero, gay, bisex, fluida, non binaria, pansessuale?” e chi più ne ha più ne metta.

In tutto questo calderone non si menziona minimamente ad uno stile di vita sano legato all’alimentazione e all’attività fisica, a delle scelte alternative di vita, a modelli spirituali che possano ispirare non per forza la crescita professionale ma quella interiore, ed il tutto è chiaramente schierato ad un partito politico, vi lascio immaginare quale.

Io non ho figli, però ho due nipoti e mi stanno a cuore le generazioni che verranno.
Ma cosa gli stiamo insegnando?
Ad essere liberi nel alcolizzarsi perché tanto è legale se hanno superato i 18 anni in Italia (21 in America), a non avere timore di entrare in un sexy shop e a comprare quello che gli manca per appiccicarcelo addosso? Dove li stiamo spingendo, ad una vita di piaceri sensoriali, vizzi e cosa?

Bella la libertà sessuale ma quali valori ci sono alla base?
Dove sono le solide fondamenta sulla quale si dovrebbe ergere un umano per essere considerato tale?

Nella serie, nessuno fuma una sigaretta, però si scassano di alcool, orge, vibratori e di apparizioni mediatiche, vivendo ovviamente tutti sui social, e le canne si sono concesse.

Se potete guardatela e ognuno di voi faccia la propria considerazione.

Io sono cresciuta con i Jefferson, i Robison dove non c’era nessun problema razziale e tanto meno di genere, guardavo Beverly Hills 90210 dove il modello da seguire era la ragazza che studiava e andava bene a scuola, mentre il cattivo era il tipo che fumava, beveva, andava a letto con chiunque e faceva un sacco di party, eppure non mi sembra di essere bigotta, triste, sfigata, e di non aver avuto il coraggio di fare le mie scelte e comprendere chi sono e cosa ci faccio su questo pianeta.

Attenzione a cosa fate vedere ai vostri figli perché influenzerà il loro carattere, le loro azioni e chi saranno in futuro.

With Love
Radhika Ivanka

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