Canzone consigliata “Corazon de Rubi” di Minuk
Questo viaggio non era programmato, ma quando qualche cosa è destinato a noi, l’Universo ci spinge, alle volte anche con trabocchetti, per farci fare quelle esperienze che ci servono ad evolvere e a sviscerare quello che ancora è sepolto.
Sierra Nevada, un luogo in grado si sanare le radici, in grado di farci sentire così profondamente nella terra che non ci si può sentire soli, anche se da poco si è perso la mamma.
Un luogo del pianeta che ti fa comprendere che il concetto di carenza è solo nella mente umana.
Un territorio in grado di cambiare completamente la visione di te stesso e del mondo, un luogo in grado di guarire.
C’è un detto qui “Se chiedi alla Sierra lei risponde” e io aggiungerei che risponde anche molto in fretta.
Il mio viaggio è partito con una sorpresa a mio padre, e così, vedere gli occhi commossi di quel papà preoccupato dall’altra parte del mondo, ha toccato subito il mio cuore.
Mia madre presente in ogni momento che chiedevo un suo cenno.
Esplosioni emotive per tutto quello che ci serve a crescere.
Non siamo mai soli, soprattutto in lei: la Sierra Nevada.
Una Madre, una Nonna, una Sorella.
Selvaggia, dispettosa, biricchina, alle volte dura come la Dea Kali, ma soprattutto abbondante come Lakshmi, misteriosa come Dio, affascinante come Radha.
In lei c’è tutto quello che di divino immaginiamo, solo che è tangibile, udibile, toccabile, odorabile.
La sua terra fertile, i suoi frutti colorati, i suoi animali allegri ed il suo popolo ancestrale.
Sierra Nevada, un cammino fertile, profondo, silenzioso, alle volte pauroso, alle volte gioioso.
Ad ogni passo senti che ti apre, ti sviscera, tirando fuori tutto quello che c’è dentro di te: bellezza, paura, mistero, ombre e luce.
L’ idea di tornare da Lei a giugno mi entusiasma, ripoterla vedere, toccare e fare ancora una volta questa esperienza ma con più presenza, maggiore consapevolezza, profondità e radicamento.
Sarà come reincarnarsi, andare ancora più a fondo in qui luoghi interiori di me che ancora non ho visitato.
Un viaggio che ci ha legato per sempre a luoghi, persone, amici, che hanno visto le nostre debolezze, i nostri limiti, la nostra umanità.
Un viaggio che continua anche quando torni, perché la sua cura è anche il tempo.
Se chiudo gli occhi sono li, perché come dice Bunkwa, il mamo che ci accompagnato, alla Sierra ti puoi connettere quando vuoi, come lo stato di beatitudine, c’è l’hai dentro, devi solo ricordarti di essere fatto di quell’abbondanza, di quella fertilità, di quella radiosità e selvaticità.
Sierra Nevada, il primo articolo che scrivo dopo tanto tempo, perché la mia creatività era uccisa dal lutto, dal dolore, dal non sentirmi più tra le braccia calde della mia mamma, però mi sono sentita tra i rami ombrosi della sua selva, cullata dalle correnti dei suoi fiumi, accarezzata da quel sole caldo e avvolgente.
Ho sentito la dolcezza delle ninne nanne cantate dai suoi animali all’imbrunire.
Sono stata nutrita dai cibi della sua terra fertile, come era mia madre e ho capito che è ora di diventate la madre di me stessa, ho capito che quell’amore alla quale tanto aneliamo fuori è una sorgente infinita dentro, dove solo noi possiamo accedere.
Un pozzo infinito di amore, colori, allegria e mistero.
Sierra Nevada un luogo nel mondo ma anche uno stato di coscienza.
Se penso a questo viaggio mi appaiono colori, risa, musiche, piedi sporchi, bagni nelle acque fresche di cascate e del fiume Buritaca.
Colibrì, onde sonore, tramonti, aquile, sapori di cibi estatici, umidità fertile.
Mi viene in mente la fanciullezza, l’essere scalzi, nudi, sudati, stanchi e felici.
Acqua di cocco, dolcetti, frutte fresche, spazzi infiniti di luoghi senza tempo ed il desiderio di non tornare più.
Comprendere cosa significa vivere nel presente, non avere il tempo e respirare.
Sierra Nevada, un luogo incantato dove andare se vuoi cambiare, se cerchi risposte, se ti sei perso, se vuoi respirare e stupirti ancora come un bambino.
Sei vuoi affrontare te stesso, le tue paure, i tuoi limiti, se vuoi crescere.
Ho capito che la vita ci vuole bene, che il mondo è un posto migliore di come lo raccontiamo e che Dio è anche nella natura.
Nella saggezza della terra si racchiude anche la nostra e se vogliamo crescere non possiamo continuare a scappare, ma nel nostro dolore dobbiamo imparare a starci perché se osserviamo in profondità, c’è molto di più di una perdita o di un tormento, di un tradimento o di un fallimento, c’è l’infinito, c’è un campo unificato che contiene il tutto.
Quelle che sembrano paure si dissolvono, quelle che appare come separazioni si uniscono e quello che chiamiamo morte è solo un cambio d’abito.
Al di là dei veli, al di là di quelle barriere, al di là di tutto siamo Uno, con molte forme e tanti colori.
Un gioco di Dio dove il libero arbitro ci fa decidere se essere vittime o protagonisti, gioiosi o tristi, belli o brutti, ricchi o poveri d’animo.
Sierra Nevada, un viaggio che ti cambia la vita.
Se senti la chiamata nel cuore verso la Madre Sierra, puoi partire con me dal 14 al 30 giugno, sarò onorata di accompagnarti in questo viaggio nelle radici nel tuo mondo.
Con Amore
Radhi
Con amore
Radhi