Canzone consigliata “Harmony of Energies” di Ahkatuna

Sentirsi soli è uno stato imprescindibile nel sentiero spirituale e dalla quale tutti vogliamo scappare.
Sentirsi soli, l’ho provato in diversi momenti della mia vita ed in particolare in due fasi, tra le più dolorose.

A nessuno piace soffrire, ma anche questo sembra uno step inevitabile quando cerchiamo la verità.

Nel momento in cui ci incarniamo dobbiamo accettare il fatto di essere imperfetti, ignoranti e che se siamo tornati su questa terra è perché ci sono ancora delle lezioni che dobbiamo apprendere.

Sentirmi sola, per tanto tempo è qualche cosa che ho evitato, cercando di distrarmi, cercando di fare tante cose, cercando la compagnia e l’approvazione di tutti.

Sentirsi soli è uno stato dell’anima che si prova quando ancora non si percepisce il tutto, quando ancora ci si sente separati da Dio, quando ancora ci si identifica solo con la propria mente, il proprio ego e le proprie emozioni.

Sentirsi soli è parte del processo che nell’ultimo periodo non ho più evitato, ma nella quale mi ci sono calata a fondo, e quando permettiamo alla nostra identità d’immergersi in quello stato, quando andiamo veramente in profondità delle nostre ombre, e non ne rimaniamo in superficie, all’ora inizia letteralmente il bello.

La pratica del Kriya Yoga, della meditazione e di tutto quello che è stato il mio percorso spirituale fino ad oggi, sono senza ombra di dubbio, i mezzi grazie alla quale sono arrivata a stare bene dentro me stessa, ovunque e con chiunque, senza sentirmi più a disagio, inferiore o superiore.

Le pratiche spirituali ci permettono di entrare in uno spazio infinito dentro di noi, ci permettono di provare pienezza e quindi, quello stato di vuoto e solitudine scompare.
Quello stato che spesso proviamo anche in mezzo a tanti, quello stato che cerchiamo di colmare con mille attività, distrazioni, compagnie e passatempi.
Quello stato che continuiamo a riempire per non sentire il dolore di chi ancora siamo e di cosa vogliamo essere.
Ecco, tutto ciò con la pratica diventa fuorviante, inutile, perché iniziamo finalmente a sentirci, e a capire che lo stato di separazione è totalmente un’ illusione mentale ed egoica.

Non ci sentiamo più diversi o distanti, ma pieni con tutti e con tutto.
Iniziamo a comprendere la nostra vera unicità, la nostra vera identità, iniziamo ad amarla e ad accettarla, e così riusciamo a farlo anche con gli altri.
Non abbiamo più paura di lasciare andare le maschere, perché abbiamo capito chi siamo.

Quante volte negli altri abbiamo visto nemici, antagonisti, quante volte abbiamo provato simpatie e antipatie?
Menzogne! Gli altri sono un’estensione del nostro stato di coscienza, gli altri siamo noi e noi siamo gli altri, così che quando qualcuno ci ferisce dobbiamo chiederci: “Quale corda a toccato di me che non voglio vedere e che mi provoca ancora dolore?”
E allo stesso modo, quando proviamo enorme simpatia e stima per qualcuno chiediamoci: “Quale parte di me riflette questa persona?”

Stiamo vivendo un momento epocale, dove rischiamo la terza guerra mondiale, e tutti siamo bravissimi a dare colpe, a dare sempre e solo la responsabilità di quello che accade a qualcun altro.
 
C’è sempre un buono in una storia, che guarda caso siamo noi, ed un cattivo, che guarda caso sono gli altri, ma è davvero così?

Siamo certi che quello che accade la fuori, anche a livello mondiale, non sia una conseguenza di uno stato collettivo di coscienza?

L’ altro giorno sono passata davanti ad una vetrina, e ho visto un bellissimo paio di scarpe di una marca che amo, e visto che il prezzo non era alto, sono subito entrata a provarle, mi calzavano perfettamente e le ho comprate.
Quando sono arrivata a casa ho guardato dove sono state fabbricate, cosa che di solito faccio sempre prima di comprare, ma visto il marchio non pensavo che potessero anche loro produrre in Bangladesh!
Mio Dio, uno dei paesi più poveri al mondo, uno dei paesi più sfruttati a livello umano e ambientale, colpa dell’azienda che le produce? Si certo, ma colpa anche mia che ho acquistato senza consapevolezza, senza mettere attenzione di come eticamente viene prodotto un mio acquisto.

Ogni nostra azione in termini di pensieri, parole e azioni ha un evitabile conseguenza sul resto del mondo e se siamo così bravi a criticare, giudicare e colpevolizzare gli altri, quanta autoanalisi facciamo su di noi?
Quanto, con attenzione osserviamo che quello che viviamo nella vita è la conseguenza di chi siamo dentro?
Quanto fa male al nostro ego accettare tutto questo?
Fa così tanto male che colpevolizziamo l’amico, il vicino, l’insegnante, il politico, la mamma, il papà, il marito, c’è sempre e ovunque un possibile capo espiatorio alla quale dare la responsabilità di come vanno male le cose nel mondo e dentro di noi.

Ecco allora quanto è importante entrare in quello stato di profonda e piena solitudine, ecco allora quando è di vitale importanza oltre che per noi, anche per il pianeta, realizzare chi siamo veramente.

Perché nessuno può cambiare il mondo se non noi stessi.
Nessuno può cambiare noi stessi se non noi stessi, ma se continuiamo a puntare il dito, se continuiamo a scappare dal nostro Sé, a distrarci, a cercare compagnie, a non avere il coraggio di entrare dentro a quel mistero infinito chiamato anima, allora continueremo a vagare, da un posto all’altro, da una persona all’altra, da un’esperienza all’altra.

Continueremo a dire che la vita non va come deve per colpa degli altri.
Che il mondo è un posto terribile per colpa dei politici, dei mafiosi e dei potenti del mondo, senza mettere in mano a noi stessi la possibilità di far diventare questa vita l’esperienza più straordinaria, mistica e magica di sempre.

Abbi il coraggio di entrare dentro di te.
Abbi il coraggio di essere responsabile di te.
Abbi il coraggio di vivere la vita in pienezza, partendo da dove sei e con quello che hai.
Abbi il coraggio di vedere tutta la tua ombrosità.
Abbi il coraggio di guardarti allo specchio e sentirti nudo/a, solo/a, allora da quella profondità potrai sentire finalmente l’unione ed il potere del grande Cosmo, che se vuoi, possiamo chiamare Dio.

Om Shanti
Con amore
Radhi








Con amore
Radhi

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