Amico Yogi, in queste due settimane ci siamo focalizzati sulla nostra capacità di provare a ricevere, a sentirci degni di essere apprezzati, nutriti e anche un po’ viziati dalla vita, senza sensi di colpa, ma con la saggezza di avere un’anima nobile e meritevole.
Adesso vorrei lanciarti un’altra sfida. Immagina che tu sei come un pesciolino che nuota in un oceano infinito, l’acqua però è l’amore, cosa faresti? Ti preoccuperesti ancora di riceverlo? Di donarlo? Di custodirlo, di rubarlo, di proteggerlo? Ma ovviamente no!
Diventi consapevole che c’è infinito Amore attorno a te, e quello che devi fare, è solo divertirti, immergerti, giocare felice, in questo mare amorevole, perché nei sei completamente pervaso, inondato, dentro e fuori, e quando gli altri pesciolini ti chiedono: ma il mare dove è? Non sarà di certo compito tuo daglielo, non sei mica il proprietario dell’oceano! Ma se ne avrai voglia, potrai mostragli, che tutto è fatto di questa coscienza, e che anche lui, come te, ne può beneficiare totalmente.
Non ci stai capendo nulla vero? O forse poco? O forse mi comprendi? Qualunque sia il tuo caso, è sicuro che la pratica yogica, ti aiuterà a capire il tutto meglio, il fine ultimo dello stato yogico, dovrebbe essere proprio questo, la fusione totale della nostra gabbia mentale, egoica, personale, nell’oceano splendido ed infinito della coscienza universale e lasciarci immergere in tutto ciò.
Diciamo la verità, la nostra sofferenza nasce quando ci identifichiamo con le cose, con le persone, con le situazioni, con le aspettative, con tutto ciò che dovrebbe essere oppure no. Qualcuno non soddisfa le nostre aspettative e siamo disperati: “Hooo mio Dio! Il MIO ragazzo mi ha lasciato!” Veramente era tuo? “Quella persona non mi vuole!”
Ma capisci che nell’oceano in cui sei immerso niente e nessuno ti può togliere nulla? Esattamente come il pesciolino. Se continui a pensare che questo benedetto amore è qualche cosa che va e viene, sarai destinato all’infelicità. Dunque, arriviamo al sodo, come faccio a sentire l’oceano infinito dell’Amore? Sarò diretta “la meditazione” Come facciamo nella quotidianità?
Facciamo questo gioco, svegliati la mattina, sentendoti per tutto il giorno e anche di notte, come il pesciolino che nuota nell’oceano infinito della coscienza amorevole, con discernimento ovviamente, come ci insegna il nostro saggio Patanjali.
Lo so che forse con questo scritto, non è semplice da comprendere, ma questo stato è qualche cosa che va totalmente sperimentato, vissuto, sentito.
Ti lancio uno super sfidone natalizio per buttarti selvaggiamente in questo oceano infinito, scegli una persona, se vuoi anche più di una, con la quale hai avuto una forte discussione, oppure delle incomprensioni, una persona che ti sta tanto antipatica, qualcuno per il quale credi di non sentire amore, si proprio quella, la più difficile, e sfonda il grande muro dell’ego, mandagli un bel e amorevole messaggio di auguri, mi raccomando però, non devi avere nessuna aspettativa, magari non ti risponde, magari ti risponde male, non importa, il lavoro è su di te, ricordati!
Poi osserva, dopo che l’hai fatto e ascolta, come ti senti? Forse proverai a comprendere che nulla ti separa dal tutto, e che tra te e gli altri c’è sempre quell’Oceano di cui è pervaso il tutto, la sostanza stessa dell’Amore!
Buon divertimento Amico, augurandoti di sentire anche solo per un nano secondo della tua vita umana, che tutto è fatto di Amore… e quando lo proverai, non lo dimenticherai mai!
With Love
Radhika Ivanka
“Dall’Amore venni, per l’Amore vivo, nel Sacro Amore mi immergo” Cit. YoganandaJi
Villadossola, 15 Dicembre 2019