E’ un periodo di enorme ricerca, quando apro le pagine dei social rimango sorpresa di quanti corsi vengono proposti inerenti alla ricerca interiore.
Un mare di tecniche, una miriade di cammini diversi, strade di ogni tipo, che hanno come unico obbiettivo quello di capire chi siamo e cosa siamo venuti a fare qui.

Mi ritengo fortunata nella mia ricerca, perché nel mio cammino ho incontrato lo Yoga, il quale mi ha dato le risposte che cercavo da sempre o forse più che risposte mi ha dato conferme di quello che già sentivo dentro di me.
Alla fine credo che tutta questa ricerca si esaurisce quando capisci nelle membra, che ogni risposta è già in te.

Mi capitava di sentirmi sempre estranea in tutti i contesti di ricerca, sempre un pò ribelle, sempre un pò a modo mio,  sempre un diversa, perché di fatti è quello che siamo.
Veniamo tutti della stessa sostanza, anzi tutto è fatto della stessa sostanza, con proporzioni diverse, ma se ci pensi bene siamo tutti uguali e tutti alla ricerca della stesa cosa: la felicità.

Allo stesso tempo ognuno di noi è unico ed irripetibile, anche quando guardo le foglie, nonostante siano simili, 
si nutrono della stessa sostanza, funzionano nella stessa maniera, non ne trovo mai una uguale all’altra.
Anche noi umani, funzioniamo cosi’, uguali, ma nessuno con le stesse esperienze, le stesse impronte digitali, lo stesso sentire.
Il mio approccio alla spiritualità è cambiato negli ultimi anni.

Una volta pensavo che dovevo raggiungere qualcosa, che dovevo fare questo o quello, alcuni percorsi mi facevano sentire addirittura in colpa se non eseguivo quello che un Maestro od un altro mi diceva.
Poi non so cosa è successo o forse si, ed ho capito una cosa: non c‘è più niente da cercare, nulla più da sapere, ogni cosa è perfetta cosi come. 

Alle volte sembra di regredire in questo sentiero, ma in verità non si ritorna mai al punto di partenza, volente o nolente si progredisce sempre, alle volte con il dolore, alle volte con la gioia, alle volte con l’apatia e le insicurezze che ci caratterizzano, 
ma andiamo sempre avanti.

Ho capito che in fondo basta osservarsi, non c’è nulla di più spirituale, veritiero e profondo nel osservare se stessi con sincerità.
Quando arriva un emozione, un pensiero, un’azione è sempre bello capirsi e guardare da dove arriva quella “roba li”.
Luce e ombra sono fasi che si manifestano nella realtà di Maya, nel mondo della dualità: bello, brutto, giusto, cattivo, sonno, veglia; ma se vogliamo capire davvero chi siamo dobbiamo andare sempre oltre tutto ciò e questo in ogni istante della vita, al di la di ogni giudizio, di ogni pensiero e di ogni forma logica che prendiamo come vera.

Non c’è niente di vero o falso, niente di misurabile, determinato e impossibile.
Ma ci pensate mai all’Universo? Io si, spesso e lui mi risponde sempre, perché mi porta a capire che tutto è adesso.
Quando penso ad una cosa piccola o grande, in termini di dimensione, e la paragono all’Universo, tutto cade: Lui è infinito.
Nessuno sa dove finisce, da dove si crea, come funziona veramente e a me tutto ciò mi appare come un miracolo: 
qualcosa finalmente di cui l’umano non riesce ad averne il controllo.

Il tempo? E’ cosi facile capire che è un’illusione creata dalla mente umana. 
Alle volte una vita ci pare lunga perché la limitiamo allo spazio temporale della durata di un corpo, ma puoi tu pensare di essere solo quello?
Io no, e quando paragono la lunghezza della mia vita alla vita di un oceano o alla vita di una montagna mi chiedo: 
e la verità dove sta? In tutto e o in niente, ed è qui che la dualità cade.

Hai mai sentito che ogni istante è unico e prezioso? 
Non unico perché singolare, unico perché esiste solo lui e niente altro, come quando sei innamorato, esiste solo l’amato ed è cosi che bisognerebbe vivere: innamorati di sé stessi pero’ e della vita cosi com’è.

Spesso sento la sofferenza delle persone,  una sofferenza creata, ma da chi?
La sofferenza nasce quando pensi che le cose debbano essere diverse da come sono, quando desideri qualche cosa che non hai. 

Alcuni percorsi ti portano sempre a credere che la felicità è qualcosa che devi raggiungere, ma come puoi raggiungere qualcosa che già hai?
Diventi come quel pesce che nuotava disperato tutta la vita alla ricerca dell’oceano!
Non è più tempo di cercare, non è più tempo di andare chissà dove e chissà da chi per capire chi sei.
Basta essere.
E’ davvero così difficile essere e fare ciò che si sente?

Dobbiamo iniziare a pensare che noi tutti siamo esseri perfetti senza più bisogno di mentire a noi stessi, senza più cercare, ma sei mai ascoltare, ascoltarci e iniziare veramente a credere in quello che sentiamo.

Dopo il mio penultimo viaggio a Bali ho capito questo: non ho pi§ bisogno di cercare di cambiare, non ho più bisogno di risposte o ulteriori informazioni perché tutto è già scritto, detto, fatto.
Perché continuare a stare nell’illusione di dover arrivare da qualche parte e dove poi?

La vita è in questo preciso istante di scrittura, in questo istante di lettura, la perfezione è ora.
Non devi più cercare di essere felice perché tu lo sei già, devi solo osservarlo e accettare questo miracolo della vita, ora.

Non ti senti più rilassato sapendo che sei già arrivato e quello che devi fare e godere semplicemente di ogni singolo istante di questa grande opportunità che hai?
Il tuo vero Se aspetta solo Te.

Namastè
15 Ottobre 2018