Domenica sono rientrata da Bali, dove ho condotto un ritiro dal titolo “Perfettamente imperfetto”.
Ho deciso di organizzare questo viaggio perché per me Bali, ed in particolare Ubud, come in passato lo è stata l’India, è una terra iniziatica. Posti con un alchimia magica, che mi hanno dato l’opportunità di vedere nuovi e sconosciuti aspetti di me.

Per quanto sapessi già questa verità, ho percepito e appurato ancora di più che ci sono delle terre, dei luoghi sacri che ci sostengono e ci aiutano ulteriormente nel processo che decidiamo e siamo pronti a fare.

Come diceva Yogananda, i luoghi e le persone che frequentiamo sono molto più influenti delle nostre intenzioni.
Ci sono posti e persone che ci fanno sempre sentire a casa, a nostro agio, non importa se è molto che non li frequentiamo,
non importa se sono dall’altra parte del mondo, sono le vibrazione che loro stesse emanano ad essere in sintonia con il nostro percorso.

E’ inutile dire che allo stesso tempo ci sono luoghi e persone che invece ci bloccano e diventano per noi dei mattoni sulla schiena da trasportare.
Non so perché, l’umano e specialmente nel contesto Italiano, ci si sente particolarmente vincolati a rimanere in alcuni luoghi, a frequentare le stesse persone, anche se queste stesse non ci fanno crescere, forse per un senso d’obbligo morale, di sacrificio, 
so per certo pero’, che se si rimane vincolati a persone e a luoghi per noi pesanti, molto difficilmente riusciremo a progredire nella realizzazione del nostro Sé.

Credo che l’umano, in genere, abbia incredibilmente paura di rimanere da solo; soffre la solitudine.
Non trovo niente di più appropriato del detto: “meglio soli che ma accompagnati”
Sento sempre di più che le idee altrui, le vibrazioni collettive e anche quelle di un luogo, hanno una forte influenza su di me.

Quando viaggio tanto e sto a contatto con persone diverse sento poi il bisogno di avere un periodo solo per me.
Noi siamo quello che mangiamo e non solo, siamo anche le persone che frequentiamo.
Chi devi frequentare più di tutti, per essere te stesso, se non te stesso?

Io amo stare con me, riesco a vedere la vita, le situazioni e anche i problemi di tutti giorni dal mio punto di vista, dal mio sentire, che quando non viene inquinato, è sempre corretto.

Più sto da sola, più sensibilizzo in me una forte visione chiaroveggente ed intuitiva.
Non sono un eremita, non lo sono mai stata, anzi, adoro la vita mondana, amo le persone ed il confronto con esse, ma in questo viaggio ho scoperto veramente quanto il contesto ci può influenzare nel bene e nel male.

Questo viaggio mi ha permesso di far fare un percorso profondo alle persone, che nella vita di tutti i giorni e nel contesto quotidiano, non avrebbero potuto fare.
Perché? Perché erano fuori dalla loro zona di comfort, fuori da tutto quello con il quale si confrontano e si identificano, ed è così che riusciamo veramente a percepire chi siamo in profondità e a scoprire i nostri potenziali.

Se ci penso bene, in tutti i miei viaggi cerco sempre un pò di scomodità, situazioni antipatiche, nella quale non mi posso identificare, cosi vengo messa sotto sforzo per cercarmi dentro.

Forse il mio è una approccio alla ricerca interiore un pò forte, ma per me funziona.
Detto ciò, ci sono comunque posti e persone che profumano di libertà e bellezza, tutti noi dovremmo cercare di stare in quei luoghi e frequentare le persone che vorremmo essere.
Basta cosi poco… Circondarsi di cio’ che si ama!

Namastè
Villadossola, 08 Novembre 2018