Canzone consigliata
“Roma Nun Fà La Stupida Stasera”

Non lo so perché, ma non mi sono mai sentita particolarmente italiana.
Sarà perché quando mi presento con il mio nome e cognome di nascita mi chiedono se sono straniera, sarà che ho iniziato a viaggiare da piccola assaporando l’esotico già in tenera età, sarà che non sono un’abitudinaria e neanche ho il concetto tradizionale della famiglia, sarà che amo i cibi etnici.
Fatto sta che non ho mai avuto una particolare attrazione per la penisola e so anche che non abiterò qui tutta la vita, però ieri sera è successa una magia.

Sono andata a cena con una mia amica italianissima, avevamo voglia di una cena anni ottanta fatta di cocktail di gamberetti serviti su una foglia di lattuga un po’ sgualcita, abbiamo mangiato un classico spaghetto allo scoglio e a seguire un profiterole ripieno di panna e ricoperto di cioccolata che tanto mi ricorda la mia infanzia.
C’erano i grissini sul tavolo e il pane fresco, solo in Italia li mettono a tavola.
Abbiamo scelto uno degli innumerevoli vini che c’erano in lista, un gewurztraminer, sapeva di fiori.
Finita la cena abbiamo fatto una passeggiata nella piazza e per le viuzzole, poi ci siamo separate perché avevamo la macchina in posti diversi.

Camminavo nella zona pedonale con le infradito ed i miei piedi erano dolcemente massaggiati dal pavè, si odorava profumo di gelsomino appena fiorito che sapeva di miele.
Ascoltavo un silenzio caldo ed in sottofondo si sentivano le risa che venivano forse da un bar o da una casa privata, c’era aria di festa, una festa discreta.
Sentivo il suono dei miei passi e mi sono incantata nel osservare particolari che per noi sono banali: le ringhiere decorate e arrugginite lavorate dai fabbri, le rose fiorite, quelle persiane un po’ sgualcite e le chiese.
Camminavo ed osservavo le case storiche signorili, le palazzine, i muri in mattone, i lampioni gialli.
Sono arrivata alla macchina e prima di aprirla sono tornata indietro e ho rifatto un altro giro perché ero circondata dalla bellezza e non mi ero mai accorta.
Quanta femminilità e sacralità in questo paese.
Quanta pace e quanta storia.

E’ vero che la nostra anima non ha nazione ma è anche vero che al momento del concepimento se ne sceglie una in particolare per propria volontà.
Mi ricordai quando nella mia prima cerimonia di Ayahuasca vidi il momento preciso in cui scelsi lei come nazione ed i miei genitori per questa incarnazione.

Ieri sera per la prima volta ti ho apprezzata davvero Italia, per la prima volta ho visto la tua magia, la tua essenza, il tuo essere bella senza arroganza, anzi spesso ti sminuisci e ti sminuiscono ricordando solo i tuoi difetti che per altro non sono tuoi ma di chi ti organizza.

Non so perché ti ho scelta, ma per la prima volta sono felice di averlo fatto e anche se mi sento straniera in questo mondo, un pezzo di te mi appartiene.
Gli anziani in bicicletta, mia nonna slava che hai accolto con amore, i giardini con gli orti delle case, i tuoi campi, l’amore di Dio che si manifesta nella tua terra, ricca, colorata e profumata.

Anche se ti stanno svendendo, sfruttando, inquinando e manipolando tu riesci a rimanere autentica, genuina, solare, una terra che tutti amano e che ama tutti.

Grazie Italia per le generazioni che sono venute, per quelle che sono qui ora e per quelle che verranno.

Anche se all’anagrafe sono Hartmann Ivanka sono italiana, nata in Italia, da genitori italiani e questo lo sarà per tutta questa vita.

Con Amor che al contrario è Roma
Radhika

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