Canzone consigliata per questo articolo “I Surrender” di David Sylvian

Mi piace che all’interno di questa parola, quale definisce la relazione più importante della vita, ci sia ZIA.

In effetti, la zia è l’amica per eccellenza, non è la mamma e per questo alle volte riesce ad essere più oggettiva, non è una sorella con la quale spesso ci sono scontri, e non è neanche un’amica che con il tempo potrebbe non rivelarsi tale.

Io in questa vita non sono diventata mamma, ma in compenso credo di essere una super zia, hai presente quella che nei film vive in America ed è anche un pò pazzerella? Ecco, io credo di essere quella figura lì.

Comunque, l’argomento sul quale oggi voglio scrivere non è la zia, ma l’amicizia.

Yogananda definisce l’amicizia come la relazione per eccellenza e in effetti, se ci pensiamo bene, dovrebbe essere alla base di qualsiasi rapporto.
Un collega, un marito, un professore, insomma qualsiasi sia la relazione che noi abbiamo, se poniamo le fondamenta dell’amicizia, sappiamo che quel tipo di contatto sarà basato su sani principi, o almeno così dovrebbe essere.

Se guardiamo alla vita dei Santi, per esempio Gesù o anche Yogananda stesso, scopriamo che addirittura loro hanno sofferto per essere stati traditi dagli amici a loro più cari, e a chi non è capitato? Se è successo a loro immaginiamoci a noi comuni mortali.

Credo che chiunque nella vita abbia ricevuto profonde delusioni da chi reputava o considerava un amico.
Io personalmente tante volte, ma devo essere sincera, non ho mai smesso di credere in questa relazione che reputo la più sacra.
Tendenzialmente sono una persona che da immediatamente confidenza alle persone, anche quando ci sono i primi segnali di non sincerità completa da parte dell’altro.

Ad ogni modo, tutto questo fa parte del gioco della vita, magari anche io stessa non sono sempre stata quell’amica perfetta che altri credevano tale.

Mi sono chiesta però quali debbano essere i requisiti per considerarsi un buon amico e pensandoci bene, ho compreso che se applichiamo gli yama e gli niyama, ossia le attitudini yogiche anche nell’amicizia, potremmo essere certi di non sbagliare.

Te li ricordi? O forse non li sai, guardiamoli insieme e vediamo come possiamo praticarli proprio in questo speciale e adorabile contesto.

AHIMSAnon violenza
se ci consideriamo amico, non dovremmo mai ferire l’altro, ne con le parole, ne tanto meno con le nostre azioni.
Questo non significa non rimproverare un nostro caro se vediamo che fa qualche cosa che va contro il suo bene.

SATYAverità
la sincerità dovrebbe essere alla base di qualsiasi relazione, immaginiamoci poi con un amico.

ASTEYAonestà
e anche in questo yama non dovrebbero esserci dubbi, qui siamo proprio alle basi di come ci si dovrebbe comportare con chiunque in generale.

BRAHMACHARIAcontinenza sessuale
l’energia sessuale sappiamo essere molto potente e alle volte può confonde la mente umana. In un’amicizia sincera non dovrebbe esserci questo tipo di attrazione, anzi, mi piace pensare che anche se inizia una relazione amorosa, dovremmo cominciare proprio come se fosse una vera amicizia, per essere certi di porre delle buona fondamenta e vedere poi se con il tempo si trasforma in altro.

APARIGRAHAnon avidità
nell’amicizia sincera non dovrebbe esserci nessun tipo di interesse personale, ma solo il bene supremo dell’altra persona, anche se questo alle volte comporta rinunciare noi stessi a qualche cosa.

SAUCHApurezza
in un’amicizia vera e sincera non dovrebbero esserci macchie, ma l’amore puro ed incondizionato come il cuore di un bambino “se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli” (Matteo 18,1)

SANTOSHA “contentezza”
non avere aspettative è una delle attitudini indubbie per essere sempre felici, questo non significa “farsi usare” dagli altri, ma non credere che l’altro debba per forza essere come vogliamo noi.

TAPAS “disciplina”
l’amico può diventare per noi un maestro, insegnandoci attraverso la relazione a correggere i nostri difetti, anche con la rinuncia e l’applicazione stessa di questi principi. Ti sei mai privato di qualche cosa per un tuo amico?

SVADHYAYAstudio e conoscenza di sé”
non possiamo sapere che cos’è il nero se non conosciamo il bianco, e così non possiamo conoscere noi stessi se non ci mettiamo in relazione agli altri, meraviglioso vero? Con questo possiamo apprendere tanto di noi anche dalle profonde delusioni.

ISHVARAPRANIDHA “abbandono a Dio
dovremmo sempre ricordarci che la nostra meta finale è sempre e solo Lui. Qualsiasi persona incontreremo sul nostro cammino, che vi rimanga un giorno, una vita intera o più vite, sarà sempre e solo uno strumento inviato dal cielo per arrivare a quella meta di realizzazione ambita, ossia la realizzazione del nostro Sé più elevato.

Cosa ne pensi di questa linea guida del nostro amato e caro saggio Patanjali, anche applicata nella relazione dell’amicizia?
A me pare calzante e se iniziamo a guardare noi stessi nelle relazioni partendo da questi principi, possiamo essere certi di non sbagliare.
Quello che tuttavia riceveremo dall’altro non sarà importante, perché come yogi pratichiamo il non attaccamento, se qualcuno non sarà un amico o non potremmo più considerarlo come tale, non inciderà sul nostro di karma ma su quello della persona in questione.
Qui mi viene da fare una battuta: fatti i karma tuoi 🙂

In base a questi principi possiamo comprendere con chi vale la pena investire il nostro tempo, senza biasimare chi non è un amico fedele, ricordiamoci che siamo tutti qui per imparare, la vita è una grande scuola: c’è chi è all’università, chi al liceo e chi ancora all’asilo.

La foto che accompagna questo articolo è stata scattata a Bogotà, con amici nuovi ma indubbiamente anime antiche.
Ci siamo conosciuti nel novembre 2022 in un ritiro in Amazzonia, ed è stato subito feeling a prima vista.
Carlos e Andres sono una coppia e devo ammettere che con amici omosessuali può essere più facile: non si creano alcune dinamiche, un po’ come con la zia, non c’è nessun tipo di interesse fisico e tanto meno competizione, ma di tutto ciò la cosa che ci accumuna è il sentiero spirituale.

Ci siamo conosciuti in quattro giorni e quando mi hanno ospitata a casa loro mi hanno ricevuto come una regina.
Poche volte mi sono sentita così accolta ed è proprio grazie a loro che mi è nata la voglia di scrivere su questo tema a me molto caro, anche perché il 2022 è stato per me un anno di grandi sfide proprio in merito a questo.

Non importa da quanto ti conosci, l’importante è l’intensità con la quale amiamo profondamente ed incondizionatamente l’altro, ricordandoci che è semplicemente un estensione del nostro Sé e della Coscienza Divina.

Quello che facciamo agli altri lo facciamo a noi stessi, ed è per questo che tutto è sempre destinato a tornarci, nel bene e nel male.

With Love
Radhika

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