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Se fosse stato un attimo l’avrei chiamato eterno
Se fosse stato il paradiso avrebbe potuto anche essere l’inferno

Come stavamo lo sapevamo solo noi
e forse mai nessuno avrebbe capito tutti i nostri guai.

Stavamo al caldo dentro a quel lenzuolo accattivante,
ma poi chissà perché, un giorno si trasformò tutto in qualche cosa di tremendamente allucinate

Volare liberi sarebbe stato il nostro intento
se non fosse che dentro a noi si era costruito un falso castello.

Senza dirsi niente, nessuno ma e nessun si
terminò per sempre quel delirio proprio li

Tra di noi c’era più che un mare.
C’erano vulcani, serpenti e tanti guai, c’erano gabbiani, antenati e ghiacciai.
C’erano paure pregiudizi e follie
C’erano gabbie che non sarebbero mai e poi mai volate via
C’erano sirene, angeli e anche demoni
C’erano alberi, risaie e rabbie senza remore
C’erano uomini donne e bambini
Seguaci pazzi di manie e malinconie

Io non sapevo cosa volevi fare
e allora forse per paura ti lasciai per sempre andare.
Io non volevo fosse accaduto mai
Ma se non fosse successo cosa sarei stata mai?

Chi l’avrebbe detto che un giorno ti avrei cercato dentro ad una foto
Per affondare la nostalgia di tornare ancora una volta dentro a quel luogo

Ti penso spesso come ad un ricordo che è volato via
e per questo tu sarai per sempre
dentro alla mia futura poesia.